Franco Fortini, Giovanni Giudici, Andrea Zanzotto

Negli anni del boom economico, delle contestazioni studentesche e poi della strategia della tensione, la poesia è consapevole dei propri limiti e della sua marginalità sociale ma non rinuncia alla sua carica conoscitiva. Escono proprio in questi anni opere di estremo rilievo per la poesia del secondo Novecento come Nel magma di Mario Luzi e Strumenti umani di Vittorio Sereni e vedono la luce le opere più significative di poeti come Franco Fortini, Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto. Con Fortini prevale soprattutto la carica contestativa della poesia. Attraverso un’attiva militanza, il poeta fa sentire in modo determinante la sua voce all’interno del dibattito politico-culturale del secondo Novecento, vedendo nella lotta politica lo strumento più efficace per un cambiamento vero della realtà italiana. Con Questo muro del 1973 egli affronta dipetto la storia presente con i suoi eventi più caratterizzanti e drammatici, dalle contestazioni del Sessantotto alle lotte operaie, dalla guerra in Vietnam alla strategia della tensione. Giudici, amico di Fortini, con il quale lavora all’Olivetti, si confronta fino all’ultimo con la realtà contemporanea: La vita in versi, volume del 1965 dove confluiscono le raccolte precedenti, diviene un chiaro specchio dell’Italia del periodo. Dietro la storia di un impiegato del ceto medio, trapiantato dalla provincia nella metropoli, immerso in una quotidianità ripetitiva e banale, si cela l’esperienza di un’alienazione urbana, di un totale sradicamento, condizione ricorrente e caratterizzante la società industriale e di massa. Con la raccolta La Beltà del 1968 di Zanzotto la parola è destinata ad aprirsi alle più libere combinazioni. La poesia diviene voce dell’inconscio e proprio dall’inconscio emerge un magma di linguaggi differenti, da quello letterario a quello proprio della comunicazione, della televisione e della pubblicità. Attento alla lezione di Montale, Zanzotto offre uno degli esempi più significativi di poesia che cerca sempre un confronto vigile con le trasformazioni culturali, antropologiche e sociali della società italiana