background

Nel 1963 Pasolini presenta su «Il Menabò» le Variazioni belliche di Amelia Rosselli, apparse in volume l’anno successivo. Colpisce subito la scrittura irregolare, caotica, abbandonata al flusso del sogno, della nevrosi, e caratterizzata da un evidente plurilinguismo, che nasce in particolare dalla sua peculiare formazione culturale tra Europa e Stati Uniti. Le associazioni involontarie e imprevedibili, le continue contaminazioni sono espresse attraverso un verso lungo e schemi metrici rigidi, del tutto innovativi. A opporsi alla realtà è comunque un io soggettivo che crede fortemente in una concezione alta della poesia, come mostra la raccolta del 1976 Documento.

Legato ad Amelia, Dario Bellezza pubblica nel 1971 la sua prima raccolta poetica Invettive e licenze. Definito «il miglior poeta della nuova genezione» da Pasolini, suo amico e maestro insieme a Penna, Bellezza pone al centro dei suoi versi la materia erotica, le ossessioni e i turbamenti dell’io lirico. Per Elsa Morante e per la loro contrastata amicizia scrive Piccolo canzoniere per E.M. In un periodo in cui sembra venuto meno ogni dibattito culturale, tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta si assiste a nuovi fermenti di idee, alla nascita di nuove riviste, alle letture pubbliche. Rosselli e Bellezza divengono un punto di riferimento obbligato per i più giovani poeti. Rosselli muore l’11 febbraio 1996, il 31 marzo Bellezza: un anno che segna profondamente la poesia del Novecento quasi a sancirne la sua conclusione. Ma anche in un presente dominato dall’invasione della comunicazione, accresciuta ancor di più grazie a internet, e di fronte alla marginalità sociale dell’intellettuale, la poesia continua oggi a far sentire la sua voce: una voce problematica, che però invita ancora a riflettere sulle contraddizioni insanabili del mondo contemporaneo.